Disinfezione e Prevenzione
Disinfezione e prevenzione da contagi di malattie virali. Chimici e Fisici indicano procedure e prodotti
Roma, 26 febbraio 2020 – Fatto salvo quanto già anticipato e divulgato dai competenti organi quali Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, AUSL, etc., la Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e Fisici ritiene opportuno fornire un proprio contributo come professionisti della sanità, oltre che come organo sussidiario dello Stato, nella direzione della chiarezza dell’informazione nei confronti della cittadinanza in queste ore di piena crisi causata dal coronavirus COVID-19. In particolare, vorremmo concentrarci su due aspetti entrambi correlati all’adozione di misure di prevenzione della persona e dei cittadini che si trovino sia in ambiente famigliare sia in ambienti aperti al pubblico o presso i luoghi di lavoro.
A livello generale i virus rappresentano un potenziale pericolo per la salute in tutti i luoghi di vita e di lavoro, in particolare perché alcuni di loro presentano elevata resistenza ai fattori ambientali e ai trattamenti di disinfezione anche prolungati nel tempo, per la loro bassa carica infettante e per la capacità di diffondersi attraverso molteplici vie di trasmissione. Inoltre, l’elevata variabilità genetica e la possibilità di ricombinazione comporta l’eventualità di origine di nuovi agenti virali in grado di innescare problemi sanitari imprevisti.
Proprio per questo non ci stancheremo di ribadire l’importanza della prevenzione, del controllo e della sanificazione degli ambienti in cui viviamo ed operiamo, da attuarsi sempre e non solo nel caso del COVID-19.
Merita ricordare che il concetto di disinfezione è differente dal concetto di pulizia, in quanto con disinfezione si intende l’insieme dei procedimenti e delle operazioni atti a rendere sani determinati ambienti confinati e aree di pertinenza mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni. Pertanto, un ambiente sanificato è quell’ambiente dove si attua pulizia, disinfezione, disinfestazione nonché il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidità e la ventilazione ovvero per quanto riguarda l’illuminazione e il rumore.
L’igiene riveste un ruolo molto importante nel garantire il mantenimento di adeguati livelli di sicurezza in tutti gli ambienti di vita e di lavoro, e naturalmente è al primo posto in tutte le strutture sanitarie.
Prevenzione e igiene: il lavaggio delle mani
Importanti risultano le operazioni di lavaggio, frequente e approfondito, delle mani con prodotti anche di facile reperimento, sia tradizionali che evoluti ma sempre di natura tale da non provocare danni alla cute o alle vie respiratorie, ed inoltre testati e certificati come sicuri. È tuttavia consigliabile non esagerare con il numero di lavaggi delle mani, al fine di non alterare le naturali difese della nostra pelle.
Una buona pratica di prevenzione infatti risulta quella di lavare con cura le mani, almeno per 60 secondi con saponette, sapone o prodotti detergenti a base di tensioattivi cationici ed anionici; se ci troviamo in ambienti non serviti da bagni o acqua si possono utilizzare prodotti disinfettanti per le mani contenenti gel che supportino sostanze alcoliche (ad esempio propanolo, alcol isopropilico, etanolo), oppure a base di sali di ammonio quaternari (ad esempio soluzioni acquose a base di alchil dimetil benzil ammonio cloruro): in questo caso esistono prodotti in commercio agevolmente portabili e pronti all’uso (non bisogna bagnare le mani prima di utilizzarli, grazie alla presenza del gel e della volatilità degli alcoli a catena corta che consentono di ottenere una rapida asciugatura della superficie cutanea dopo l’applicazione), i quali vanno utilizzati spalmandoli sulla superficie per le mani per un tempo non inferiore ai 40 secondi.
Prevenzione e igiene: indumenti e superfici
Altro aspetto da non sottovalutare per il contenimento della diffusione dei contagi è di procedere al frequente lavaggio degli indumenti con acqua calda e detersivi; se ciò risultasse problematico è bene tenere tali indumenti nelle vicinanze di fonti di calore oppure esporli al sole così da alterare i parametri ambientali che possano favorire la conservazione del virus.
La letteratura evidenzia chiaramente il problema della contaminazione delle superfici in ambienti di vita e di lavoro, e pertanto la necessità di attuare sempre un’idonea pulizia e disinfezione delle superfici. A titolo esemplificativo in via generale l’ordine crescente di resistenza dei microrganismi ai disinfettanti chimici è il seguente: spore, micobatteri, virus senza rivestimento lipidico, funghi, batteri vegetativi, virus con rivestimento lipidico.
I disinfettanti presentano diversi spettri di azione, e la loro efficacia è condizionata da molti fattori tra cui la caratteristica del prodotto, le modalità d’uso, la concentrazione di impiego (esiste una concentrazione ottimale, in quanto concentrazioni inferiori causano l’inefficacia o la riduzione di attività del disinfettante).
Si raccomanda di utilizzare sempre i disinfettanti nella concentrazione ottimale indicata dal produttore: concentrazioni inferiori possono essere inefficaci, e concentrazioni superiori possono avere degli effetti indesiderati anche gravi.
Pertanto, è importante garantire sempre un’idonea disinfezione delle superfici e degli oggetti in ambienti di vita, ma soprattutto in ambienti di lavoro, luoghi e\o esercizi pubblici o aperti al pubblico, oltre ad ambienti ad elevata frequentazione e scarso ricambio d’aria, come ad esempio mezzi di trasporto o stazioni sotterranee. Le strutture sanitarie adottano prassi di sanificazione da sempre proprio per ridurre al minimo in rischio di contaminazione e diffusione.
La pulizia dei pavimenti con prodotti a base di cloro (concentrazione massima 1%), solventi o, meglio, con prodotti a base di sali di ammonio quaternari diluiti in acqua risulta essere una buona ed efficace pratica a portata di tutti, per garantire una disinfezione costante nel tempo.
Relativamente al nuovo coronavirus COVID-19, le informazioni preliminari suggeriscono che lo stesso possa sopravvivere per alcune ore sulle superfici e sugli oggetti, il dato preciso è tuttavia ancora in fase di studio da parte del ISS (Istituto superiore di sanità). I disinfettanti chimici che possono uccidere il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) sulle superfici includono disinfettanti a base di cloro al 1% (es candeggina), solventi, etanolo al 75%, acido peracetico e iodoformio.
Anche la pulizia con prodotti a base alcolica di oggetti di uso promiscuo, come maniglie delle porte, bancomat, pulsanti degli ascensori, carrelli dei centri commerciali, etc., dovrà diventare buona pratica da adottarsi scrupolosamente da parte dei competenti esercenti o fornitori di servizi.
Importante: nella fase di disinfezione e pulizia prestare attenzione a non mescolare mai prodotti chimici differenti tra loro, in quanto una miscelazione non consapevole può dare origine a reazioni chimiche che possono avere effetti indesiderati anche gravi per la salute a livello inalatorio o di contatto.
Prevenzione e igiene: buone pratiche da attuare sempre
La cultura della prevenzione passa pertanto dalla cura e pulizia della propria persona (lavaggio delle mani frequente, evitare di toccare viso, naso, bocca e occhi con mani non pulite, lavaggio frequente di indumenti, corrette modalità di tossire e starnutire) e dalla disinfezione di superfici ed oggetti e pulizia degli indumenti.
Tutti devono fare uno sforzo per mettere in atto tali buone pratiche anche senza precisi obblighi di legge ma utilizzando il buonsenso e il rispetto dovuto ai propri clienti o fruitori di servizi, nonché a tutte le persone a cui siamo fisicamente vicini. La nostra personale igiene e la tutela della nostra salute proteggono anche la salute di chi ci sta vicino, ed è importante che queste misure si attuino sempre non solo in questo caso.